Quanto segue non vuole essere un'enciclopedia: ottimi studiosi l'hanno già compilata. È invece un'esposizione narrativa della mia visione e del mio lavoro sui Miti di Cthulhu come autore e creatore di giochi di ruolo, basato sulla mia fantasia ma anche sui grandi scrittori che hanno creato questo universo.
Il dio Nodens viene nominato da Lovecraft principalmente in due racconti: The Dream-Quest of Unknown Kadath (La ricerca onirica dello sconosciuto Kadath) e The Strange High House in the Mist (La strana casa nella nebbia). Fra gli scrittori che hanno proseguito e ampliato l’universo dei Miti di Cthulhu, hanno parlato di Nodens Robert Bloch, Alfred Angelo Attansio (autore fra l’altro di A Priestess of Nodens, non tradotto in Italia), Gary Myers. Personalmente, la sua figura mi ha sempre colpito fin da ragazzo; successivamente, l'ho utilizzata in maniera marginale nella campagna gdr nel mondo di Lovecraft L'ORRORE DELLA NUBE URLANTE e in alcuni racconti.

Nodens nell'interpretazione di Satilbalzane - DevianArt
Storicamente, il nome Nodens è quello di una divinità celtica associata volta a volta al mare, alla guarigione, alla caccia e ai cani. Per certi suoi aspetti è assimilata al dio romano Marte (anche se personalmente ritengo che questa assimilazione non tenga conto della complessità delle divinità celtiche in genere, meno 'lineari' e univoche di quelle romane) e il suo nome dovrebbe derivare da una radice celtica ‘noudont’ che lo scrittore e studioso di linguistica J.R.R.Tolkien suggerisce derivare a sua volta dal germanico ‘neut’, indicante avere l’uso di ma anche cacciare e intrappolare. Lo specialista di lingue celtiche Julius Pokorny concorda, ma aggiunge come radice ‘neu-d’, che può anche significare andare a pescare. Infine, il linguista croato Ranko Matasoviç ritiene che possa anche essere associato al proto-celtico ‘snoudo-‘, cioè nebbia, nuvole.
Probabilmente, Lovecraft incontrò per la prima volta Nodens leggendo The Great God Pan (Il grande dio Pan) del gallese Arthur Machen. La novella, che oggi potremmo definire gothic-horror, fu pubblicata nel 1890 ed ebbe un certo successo in quegli anni. Lui la apprezzò molto e la elogia nel suo saggio del 1926 Supernatural Horror in Literature.
Lovecraft descrive il dio Nodens così
su una conchiglia dentata portata da due delfini, cavalcava il Grigio Signore dei Grandi Abissi, il primordiale e terrificante Nodens (…)
Aggiunse anche tutti i particolari che aveva appreso in merito ai Magri Notturni osservando gli affreschi del tempio senza finestre dell’alto sacerdote innominabile. Disse inoltre che perfino i Grandi Antichi li temevano, e che il loro signore non era il Caos Strisciante Nyarlathotep, ma il canuto, primordiale Nodens, Signore del Grande Abisso. (…)
Al di là del vuoto extra-cosmico, S’ngac, il gas violetto, aveva indicato la strada, e il primordiale Nodens aveva fornito la sua guida dalle profondità inesplorate.
(citazioni dall’edizione italiana Newton Compton)
Nodens viene spesso raffigurato in modo simile a Poseidone-Nettuno, col bastone al posto del tridente; è una divinità molto potente e in grado di fronteggiare lo stesso Nyarlathotep. Di solito è rappresentato come un vecchio possente in piedi su un carro di conchiglie trainato da animali reali o fantastici, con un bastone di quercia in una mano; a volte ha anche barba fatta di tentacoli. È vicino a sognatori e visionari, e talvolta li conduce con lui attraverso lo spazio e il tempo. È anche il signore dei Night-Gaunts (in italiano: i Magri Notturni), creature volanti originarie della Dimensione del Sogno, umanoidi ma senza volto, dotati di corna e grandi ali di pipistrello.

Un NIght Gaunt (in italiano: Magro Notturno), servitore di Nodens
In genere, si ritiene che Nodens sia un’antica divinità terrestre, e questo è confermato dal suo legame con gli elementi fondamentali e primigeni Acqua (vive nel mare e ha potere sulle creature marine) e Terra (il bastone di quercia). La sua padronanza nei viaggi interdimensionali e transtemporali, insieme al potere sui Night Gaunts, porta però a pensare che appartenga alla stirpe degli Elder, cioè le divinità nemiche dei Grandi Antichi (parleremo più specificamente degli Elder in un altro intervento). Personalmente, non credo che le due interpretazioni siano necessariamente in contrasto e possano coesistere.
In margine, segnalo una difficoltà nelle traduzioni italiane: indicano quasi sempre il 'Segno degli Elder' (che è un'arma contro i Grandi Antichi e i loro servitori) come 'Segno degli Antichi,' generando così un’involontaria confusione con i Grandi Antichi. Nell’originale, le due ‘famiglie’ di divinità sono invece chiaramente distinguibili come 'Elder ' e 'Great Old Ones'.
Nodens era venerato ad Atlantide, e secondo alcune tradizioni è il dio che veglia sulle prigioni sottomarine dei Grandi Antichi. Oscure profezie narrano che un giorno verrà colto da un sonno cui non potrà resistere; allora i Grandi Antichi si libereranno e di nuovo infurierà la guerra.