
Ciao a tutti. Due post fa avevo parlato di una campagna condivisa per gioco di ruolo che aveva tenuti impegnati parecchi master torinesi e una cinquantina di giocatori per otto mesi. Se v'interessa, trovate l'articolo qui.
Il gioco di ruolo scelto dal coordinatore e ideatore dell'operazione Denis Orlandini era stato L'Ultima Torcia, creazione fantasy di Matteo 'Curte' Cortini e Leonardo 'Moro' Moretti, gioco fra l'altro finalista per il Gioco di Ruolo dell'Anno 2017 di Lucca Games.
Ora, personalmente, io non giudico i giochi dalla loro posizione in questa o altre classifiche. Le classifiche non sono tanto nelle mie corde, ho notato che negli anni sono stati finalisti e vincitori giochi che dopo tre mesi nessuno ricordava più cosa fossero... non dico che non meritassero la vittoria o la menzione, non mi piacciono i flame da social e nemmeno le polemiche sterili, in cui tutti sono perennemente incazzati e tutti si considerano portatori dell'Unica Verità - quella con la 'V' maiuscola, anzi scritta tutta quanta in maiuscolo - per cui un gioco di ruolo o qualsiasi altra cosa non la conoscono nemmeno ma la giudicano e la stroncano o la osannano a prescindere, giusto per sfogare un po' della rabbia cieca che cova dentro il loro animo insoddisfatto. Vabbé, contenti loro... non contenti tutti, perché gli altri devono subire le loro frustrazioni. Ma lasciamo stare.
Tutto questo per dire che i giudici avranno sempre le loro sacrosante ragioni, e se c'è un concorso qualcuno deve pur arrivare prima degli altri. E per dire soprattutto che a me piace giudicare le cose alla vecchia e forse fuori moda maniera consistente in:
leggo il gioco
cerco di capirlo
lo gioco per un po'
e poi se ne ho l'occasione do il mio modestissimo giudizio, cercando di motivarlo e non dimenticando mai il rispetto dovuto al lavoro degli altri.
Bene. L'Ultima Torcia mi piace molto. Ora vi dico il perché.
In brevissimo, per essere comprensibili, diciamo che è un GdR ad ambientazione fantasy classica. Quindi ci sono gli umani, gli elfi, i nani, i guerrieri e i sacerdoti, i troll e gli orchi. Magari ne parleremo meglio nel secondo articolo dedicato a questo gioco. Quello che mi ha subito colpito favorevolmente è la semplicità delle meccaniche di gioco.
Non è che un gioco di ruolo debba per forza avere meccaniche semplici, non voglio dire questo. Dico che le meccaniche semplici permettono a un neofita che si compra la scatola base di giocare con gli amici dopo un'ora, e a un giocatore appena più scafato di giocare dopo cinque minuti, rimandando magari la consultazione di qualche regola particolare a un secondo momento. Alcuni dei miei giocatori della campagna condivisa che ho citato prima erano davvero alle prime armi - intelligenti, simpatici ma con zero esperienza - e grazie a questa caratteristica del gioco hanno potuto subito dedicarsi a ruolare il loro personaggio senza perdersi nella scheda o in mille statistiche, bonus, combo e via dicendo.
Giocare di ruolo, far vivere un personaggio di fantasia diverso da noi, con le sue emozioni e i suoi obiettivi. Credo che un gioco di ruolo dovrebbe favorire questo, ci sono molti modi di farlo e credo che L'Ultima Torcia ci riesca.
Secondo aspetto positivo: si muore facilmente.
'Ma come?', diranno alcuni, 'Nel GdR che gioco io non si muore mai, facciamo fuori tutti, siamo i più fighi dell'universo già alla prima sessione'.
Quindi, dico io, mi stai dicendo che il tuo personaggio del primo livello, mai uscito dal suo villaggio, praticamente un bambino, è più potente di qualsiasi altra creatura?
'Beh, no', rispondono, 'È che il gioco è bilanciato e fatto in modo tale che i personaggi incontrano solo nemici che possono sconfiggere e situazioni che si possono risolvere abbastanza facilmente.'
In effetti, molti giochi di ruolo sono strutturati così, è vero.
È un bene? È un male? Io direi: chissenefrega. Non c'è 'bene' e 'male', ci sono le preferenze dei singoli. E io preferisco - come giocatore - sapere che nel mondo fantasy di L'Ultima Torcia la morte è dietro l'angolo, che il mio personaggio deve fare attenzione a non fare stupidaggini perché una freccia al petto può ucciderlo. Che non sarà salvato da un sistema che lo mette al sicuro da tutto o quasi, ma che si dovrà guadagnare il pane con fatica, intelligenza e tattica. Il cammino verso la gloria non è mai semplice, sennò che gloria è?
Nel prossimo post parleremo ancora di L'Ultima Torcia gdr e del perché mi piace.