VOCE E CANTO
9. Come (non) imparare a cantare

Imparare a Cantare? Può essere come un terno al lotto
In tanti anni, riguardo a “come imparare a cantare” ne ho viste e sentite davvero di tutti i colori.
Prima come studente, poi dai colleghi cantanti (anche loro stupefatti da ciò che sentivano da certi insegnanti) e poi ancora dagli allievi, come maestro di canto professionista
Ho pensato di cominciare a raccogliere le cose più strane, e anche quelle apparentemente innocue ma in realtà molto pericolose e che possono fare la differenza fra cantare bene e smettere del tutto senza risultati. Questo piccolo elenco magari potrà servire a risolvere dubbi di chi vuole studiare canto.
I diversi modi d’insegnare canto
Dico subito, a scanso di equivoci, che ovviamente ogni insegnante di canto ha la libertà di utilizzare il proprio metodo senza rendere conto a nessuno.
Ma personalmente credo che questa libertà non dovrebbe comportare il ripetere a pappagallo nuove o vecchie formulette senza capirne il significato e senza verificare che abbiano un senso, o inventarsi una fisiologia ‘magica’ che nulla ha a che vedere con quella reale del nostro corpo. O confondere canto lirico e canto moderno, per esempio, facendo finta che più o meno siano la stessa cosa.
Consigli da non seguire per cantare bene
Cominciamo quindi a elencare le cose errate che molto spesso si sentono dire riguardo al canto e all’uso della voce in generale.
Per cantare, devi imparare a respirare col diaframma
Questa frase è un’assurdità.
È come dire ‘imparare ad annusare col naso’, ‘imparare a guardare con gli occhi’, ‘imparare ad ascoltare con le orecchie’ e via di seguito.
Posso ascoltare soltanto tramite le orecchie e i timpani, sentire gli odori soltanto tramite il naso, e posso respirare soltanto tramite il diaframma perché il nostro corpo è fatto così, non devo impararlo e non potrei respirare con qualcosa di diverso dal diaframma, nemmeno se lo volessi. Ne ho parlato in diversi articoli, li trovate qui.
Se un maestro pronuncia questa frase, nel caso migliore ha fretta e non ha voglia di spiegarvi le cose bene; nel caso peggiore, crede davvero che si possa respirare in modo diverso, e allora vuol dire che mancano proprio le conoscenze di base.
Faremo esercizi per controllare direttamente le corde vocali e tutti gli altri muscoli relativi al canto
Molti metodi di canto “alla moda” più o meno dicono questo. Peccato che sia impossibile. Non difficile, proprio impossibile.
Ma come? Chi sei tu, per dirlo? Mi si può chiedere. Io non sono nessuno, o meglio sono un maestro di canto con trent’anni d’esperienza e molti allievi diventati professionisti, ma non è questo il punto, non è una gara.
Il fatto è che lo dice la neurologia, e in modo davvero molto chiaro.
Faccio un esempio semplice: quando allungo un braccio per prendere un bicchiere, non penso alla coordinazione mano-occhio, a tutti i tendini e i muscoli della mia spalla, del braccio, delle dita e via di seguito. Non ci penso perché il mio cervello fa tutte queste operazioni automaticamente, e questo è il suo modo normale di funzionare. E se anche ci pensassi, non cambierebbe nulla perché non mi è possibile controllare questo processo in modo analitico, cioè muscolo per muscolo, ma solo sintetico, cioè la mia volontà dà un comando e il mio cervello mette in moto tutti i meccanismi necessari per attuarlo.
Stesso discorso quando parliamo. Mica pensiamo all’adduzione delle corde vocali, al fiato che le deve far vibrare, ai muscoli tiroaritenoidei e via di seguito. Apro la bocca e parlo, o canto. Punto.
Il nostro cervello funziona così, piaccia o non piaccia a certi insegnanti di canto.
Tentare di controllare analiticamente ciò che non è possibile controllare in questo modo creerà tensioni anche molto gravi, che impediranno di cantare con risultati ottimali e metteranno a rischio la voce.