VOCE E CANTO
7. Voce e respirazione

Come respirare bene. Blog Voce e Canto, Valter Carignano maestro di canto e terapeuta della voce.

NON SAI RESPIRARE! DEVI IMPARARE A RESPIRARE COL DIAFRAMMA.

Voce e respirazione sono strettamente correlate, e quella del titolo è una delle prime cose che dicono gli insegnanti di canto, di recitazione o di training della voce all’allievo che si trovano di fronte. Malcapitato, purtroppo.
Perché è una di quelle cose che vengono considerate verità assolute, che non ha bisogno di dimostrazioni o spiegazioni.
E si parte con esercizi uno più assurdo dell’altro: spingere, tirare, schiacciare, i libri sulla pancia, correre mentre si canta e via delirando.

Bene, purtroppo una frase che sembra così ovvia, sentita mille volte, contiene in sé un errore molto grave.
Intendiamoci, non è che una buona respirazione non sia importante per il canto e la salute vocale in genere, anzi è assolutamente fondamentale. E su questo non deve esserci alcun dubbio, a meno di non voler perdere la voce per un po’ o per sempre.

Ma perché la frase ‘devi imparare a respirare col diaframma’ è assurda? Perché il diaframma è il principale muscolo responsabile della respirazione, senza di lui la respirazione non è possibile, funziona da solo e non smette mai di funzionare (a meno di casi patologici molto rari e molto gravi).
Per quanti problemi di respirazione possiamo avere, è comunque assolutamente certo che già usiamo il diaframma per farlo. Anche volendo, non potremmo fare diversamente, e ne ho parlato in questo articolo.

Ma allora perché così tanti insegnanti dicono questa cosa? Possibile che tutti siano ignoranti?
Beh, tutti sappiamo che esiste gente, in tutti i campi, che non sa fare bene il suo lavoro: dal meccanico all’ingegnere, dall’idraulico al professore. Il campo cosiddetto ‘artistico’ non fa eccezione.
In altri casi, invece, questa frase viene detta per abbreviare, per non dover spiegare tutto il meccanismo. Personalmente, credo che non sia una buona scelta: io credo che meglio le cose si spiegano, migliore sarà il risultato.

E allora, vediamo quali possono essere i più comuni problemi relativi alla respirazione.

QUALI SONO I PROBLEMI DI RESPIRAZIONE?

Noi emettiamo suoni tramite le corde vocali. Quando decidiamo di parlare, cantare, emettere un suono qualunque, le corde vocali (ne ho parlato anche qui) si predispongono alla vibrazione: si avvicinano fino a toccarsi – aiutate in questo da altri muscoli – e attendono che l’aria, cioè il fiato in uscita, le metta in vibrazione. Questa vibrazione produce un suono, che poi viene articolato e modificato tramite la lingua, le labbra e altri muscoli e si trasforma in parole o canto.
Se il fiato non è sufficiente, allora le corde vocali funzioneranno lo stesso, ma questo costerà loro uno sforzo, si stancheranno e a poco a poco la nostra voce se ne andrà.

Qualche volta, il fiato in effetti non è sufficiente. Ma attenzione: non è che dobbiamo pompare fiato come dei pazzi in ogni momento! Se il nostro corpo funzionasse in maniera ottimale, anche il fiato sarebbe più che sufficiente in maniera automatica.

Può accadere, tuttavia, che il nostro diaframma diventi un po’ pigro, perché non ha bisogno di lavorare molto per la vita quotidiana. Cosa succede, in questi casi? Che si riduce il range della sua normale escursione, cioè del suo normale movimento verso il basso e poi verso l’alto,  e di conseguenza si prende meno fiato.

LE TENSIONI SONO IL PROBLEMA PRINCIPALE

Di nuovo, la cosa in sé non sarebbe così grave, perché dobbiamo considerare che una buona parte del nostro fiato rimane nei polmoni come riserva.
Soltanto che, nel momento in cui ci sembra di avere bisogno di più fiato non sappiamo più bene come fare, e automaticamente alziamo le spalle nel tentativo di ‘fare spazio’ sopra anziché sotto,  Non sto parlando dell’espansione della cavità toracica, che è perfettamente naturale e positiva; sto parlando della contrazione e dell’innalzamento delle spalle.
Respirare così è molto faticoso e anche molto tensivo, cioè ci si stanca e in più ci si autoproduce una serie di tensioni, che renderanno la respirazione ancora più faticosa, in un circolo infinito.

Ad aggravare tutto questo, lo stress della vita quotidiana e i suoi problemi, gli stati d’ansia o di nervosismo perdurante, possono portare una contrazione involontaria e permanente di alcuni muscoli, fra cui anche il diaframma. In questo caso, la sua mobilità diminuirà, con le conseguenze che abbiamo visto sopra e la sensazione di non riuscire a respirare. Se volete, potete approfondire qui.

In tutti questi casi, non è che non si stia più ‘respirando col diaframma’, semplicemente tutti i problemi di cui sopra creano uno scompenso, si creano ulteriori tensioni, si ha la sensazione che il fiato ‘non basti mai’

Nel prossimo articolo dedicato alla respirazione, vedremo perché molti esercizi sono inutili e dannosi e quali invece possono essere utili.

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